L’acqua frizzante fa davvero male alla salute? Dal gusto fresco e dissetante, può avere ripercussioni serie sul nostro organismo se bevuta tutti i giorni?
Consumata con moderazione o no, nel quotidiano potrebbe far registrare delle complicazioni soprattutto nei soggetti affetti da patologie quali reflusso gastroesofageo, gastrite ed ernia iatale.
Composizione dell’acqua frizzante
Caratterizzata dalle inconfondibili bollicine e dal retrogusto leggermente acidulo, l’acqua frizzante si differenzia dalle altre minimamente mineralizzate (perfette per favorire la diuresi ed espellere possibili calcoli renali), da quelle oligominerali (utili per contrastare la ritenzione idrica e l’insufficienza renale), da quelle mediamente mineralizzate e quelle ricche di sali minerali, per l’aggiunta di anidride carbonica tramite il processo di carbonatazione. Tuttavia, quando si parla di effervescente naturale si fa riferimento a un’acqua che sgorga dalla sorgente direttamente così com’è, senza subire alcun trattamento prima dell’imbottigliamento.
Priva di zuccheri, coloranti e conservanti, l’acqua gassata è salutare e non fa assolutamente ingrassare. La gradevole sensazione di freschezza al palato conferita dalle bollicine non la rende però più dissetante della classica acqua liscia. L’effetto, infatti, è solo temporaneo e dovuto alla stimolazione dei recettori del gusto. Inoltre, la capacità di idratazione dell’acqua frizzante è identica a quella dell’acqua liscia.
Acqua frizzante: tutti i vantaggi
Bere acqua frizzante con moderazione ha effetti benefici sull’organismo. In primis, consumata durante i pasti favorisce la digestione stimolando la produzione dei succhi gastrici e facilitando lo svuotamento gastrico. Se assunta poco prima del pranzo o della cena, aumenta il senso di sazietà esercitando un importante controllo sulla fame nervosa e permettendo di assimilare meno quantità di cibo. In più, è particolarmente ricca di sali minerali quali sodio, magnesio, calcio e potassio.
L’acqua gassata è ottima per preparare il palato ai passaggi di sapore. Le bollicine, infatti, stimolano le papille gustative e di conseguenza consentono una migliore degustazione delle diverse portate. Insomma, l’acqua frizzante in soggetti sani non fa male se viene consumata con moderazione, mentre è sconsigliata qualora sussistano alcune condizioni patologiche come vedremo di seguito.
Effetti negativi del consumo dell’acqua frizzante
Nonostante l’anidride carbonica non sia nociva per l’organismo, il consumo eccessivo di acqua frizzante potrebbe comportare nel tempo alcuni effetti negativi, primo fra tutti il gonfiore addominale accompagnato da flatulenza e dilatazione gastrica. La pressione esercitata sulle pareti dello stomaco, infatti, potrebbe aumentare la possibilità di reflusso, con conseguente dolore e bruciore.
Bevuta in quantità eccessive, l’acqua frizzante causa la perdita dello smalto dei denti, motivo per cui gli specialisti raccomandano di assumerla solo durante i pasti e di utilizzare una cannuccia per evitare il contatto diretto con la superficie degli elementi della bocca.
Per la presenza di anidride carbonica, non è indicata a coloro che soffrono di alcune patologie come ulcere e gastrite, in quanto potrebbe peggiorarne i sintomi. Inoltre, bere molta acqua frizzante non è consigliato per chi è affetto da ernia iatale, una condizione patologica caratterizzata in cui, una porzione dello stomaco scivola nella zona toracica, in quanto la pressione endoaddominale esercitata dal gas potrebbe comportare un aggravamento dell’esofagite da reflusso e stimolare l’eruttazione.