Non si contano oggi le diete che propongono risultati miracolosi, alcune effettivamente efficaci e altre alquanto azzardati. Negli ultimi tempi ha preso sempre più piede il digiuno intermittente.
Si tratta di un regime dietetico che si basa su fasi di digiuno sistematico. Può sembrare facile a dirsi, ma si richiedono attenzione e competenza per ottenere i risultati sperati senza andare incontro a carenze nutrizionali. Bisogna tenere conto che il digiuno intermittente presenta anche qualche controindicazione di cui tenere conto. Per questo tipo di dieta, in altre parole, non c’è spazio per l’improvvisazione.
Digiuno intermittente: cos’è e benefici
Il digiuno intermittente è un programma che prevede l’alternanza tra fasi in cui si può solamente bere acqua e fasi in cui si può mangiare. Questo regime dietetico si basa certamente sulla riduzione delle calorie senza che però vengano a mancare i nutrienti principali. Così facendo si ottiene una graduale modifica del metabolismo ormonale e dell’equilibrio calorico, ottenendo una perdita di peso che si stima pari al 3% circa in 3 settimane.
Oltre al dimagrimento, i benefici del digiuno intermittente sono importanti anche a livello di salute, contribuendo ad esempio a prevenire stati infiammatori legati ad esempio a ictus, artrite e sclerosi multipla.
Questo stile alimentare aiuta a prevenire l’insorgenza di tumori e di malattie degenerative come morbo di Parkinson e Alzheimer, oltre a regolarizzare i livelli di glicemia, della pressione e del colesterolo buono HDL, abbassando quello cattivo LDL e i trigliceridi. Si pensa anche che il digiuno intermittente doni maggiore longevità, ma gli studi al riguardo sono ancora in corso.
Questa forma di dieta è però sconsigliata alle donne incinte o in allattamento, che hanno irregolarità del ciclo mestruale, alle persone sottopeso, a coloro che hanno problemi di infertilità, a chi soffre di problemi alimentari, ai malati gravi, ai bambini e agli anziani.
In generale possono seguire il digiuno intermittente tutti gli adulti sani e normopeso di un’età compresa tra i 18 e i 70 anni, ma sempre sotto la stretta supervisione di un nutrizionista.
Il digiuno intermittente 16:8 cosa mangiare, come farlo e controindicazioni
Il digiuno intermittente può essere efficace seguendo alcune regole chiave. Queste includono l’esercizio fisico regolare, l’evitare zuccheri aggiunti, l’astenersi dal consumare spuntini non previsti tra i pasti e l’adozione di un’alimentazione sana e ben bilanciata. È altrettanto importante garantire un adeguato apporto calorico per evitare effetti indesiderati come anemia, debolezza, perdita di massa muscolare o ipotensione.
Ci sono diversi schemi del digiuno intermittente. Il più famoso e facile da seguire è quello 16:8, da eseguirsi per massimo 2 giorni alla settimana. Chiamato anche metodo Leangains, prevede 16 ore di digiuno e 8 ore in cui si può mangiare. Si può decidere a piacere la fascia oraria di alimentazione, che può essere ad esempio dalle ore 7:00 alle ore 15:00, dalle 8:00 alle 16:00, dalle 12:00 alle 20:00 o dalle 14:00 alle 22:00.
Durante il digiuno è consentito solo bere acqua per mantenere il corpo idratato e permettergli di esercitare al meglio le funzioni epatiche, digestive e renali. Vanno bene anche tisane, caffè nero americano diluito o acque aromatiche, sempre non zuccherate.
Durante i pasti si consiglia di mangiare tante verdure verdi (zucchine, cetrioli, cavoli, broccoli), melanzane e pomodori. Sono ammessi i cereali integrali, orzo, avena e quinoa, ma anche i legumi. Per le fonti proteiche è bene prediligere le carni bianche, le uova e il pesce magro, mentre per il condimento via libera ai “grassi buoni” come l’olio di oliva evo. Importante infine inserire nell’alimentazione semi oleosi e frutta come pere, mele, pesche, banane e frutti di bosco, generalmente poco calorica.
Digiuno intermittente: evita il fai-da-te e affidati a un nutrizionista
Ricorrere al supporto di un nutrizionista nell’approccio al digiuno intermittente è di vitale importanza e offre una serie di vantaggi irrinunciabili rispetto al fai-da-te.
Gli esperti della nutrizione possono elaborare piani alimentari personalizzati, tenendo conto delle peculiarità individuali, come lo stato di salute di partenza e gli obiettivi da raggiungere. Questo approccio su misura riduce notevolmente il rischio di carenze nutrizionali, squilibri e potenziali errori nell’attuazione del regime di digiuno. Inoltre, la presenza costante e la guida di un nutrizionista garantiscono un percorso sicuro e ben strutturato.
L’aiuto di un nutrizionista non solo massimizza l’efficacia del digiuno intermittente, ma ne assicura anche risultati costanti nel tempo e un mantenimento sostenibile.